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La giornata tipo del pensionato

pensione


Oggi voglio raccontarvi la mia storia con Daniela e Alessandro. In pensione indipendente da ricchi, una vita spensierata.

Era il lontano 1992. Avevo circa 17 anni quando andai a lavorare da Daniela e Alessandro; una coppia che nel tempo ha cambiato la mia mente e la mia concezione di vita, del denaro, della ricchezza e (scoperto tempo dopo…) della pensione.

Il mio destino era già scritto allora.

Poco tempo dopo sarei dovuto entrare nell’accademia della polizia di stato, spinto e convinto da mio padre che era un poliziotto già da moltissimi anni.

In attesa della partenza e dei 18 anni, avendo concluso anzitempo gli studi, casualmente mia sorella venne a sapere che una coppia di ricchi antiquari cercava un ragazzo che potesse lavorare per una stagione all’interno della loro galleria d’arte, nella mia città, Montecatini Terme.

Si trattava di una galleria di oggetti di antiquariato di altissimo valore: quadri, mobili, suppellettili. Oggetti del ‘700 dal valore di migliaia di euro per singolo pezzo (al tempo di milioni di lire…).

Era un mondo totalmente diverso e nuovo per me, ed è proprio per questo che ancora oggi lo ricordo con passione e onore.

Essendo cresciuto nel mondo dei dipendenti, tra compagni, famiglia e amici vari, vedevo chiaramente che quello era un mondo totalmente diverso.

Un mondo di alti imprenditori e di ricchi benestanti, con una concezione mentale davvero diversa da quella che avevo sempre vissuto e avrei vissuto anche negli anni successivi.

Un’esperienza che all’inizio mi sembrò “una come un’altra”, ma che oggi, a distanza di moltissimi anni, detiene in me una fonte di ricordi e ispirazione perenne.

Daniela e Alessandro acquistavano mobili antichi alle fiere, spesso li ristrutturavano e li rivendevano sul mercato a ricchi imprenditori in cerca della bellezza effimera del tempo. Oggetti adeguati ai vizi di chi non aveva problemi di portafoglio.

Fu il loro stile di vita a colpirmi, la loro mentalità, il loro approccio con le persone e con i clienti.

Ho avuto molte altre esperienze di lavoro nella mia vita, oltre che quasi 27 anni in Polizia di Stato, nella quale ho conosciuto veramente tantissime persone, ma quegli otto mesi insieme a Daniela e Alessandro li ricordo ancora come se fossero attuali, ricordo ogni passo e ogni frase.

L’attività era connessa alla ricerca di oggetti di alto valore storico, i quali venivano restaurati da grandi professionisti del settore e poi rivenduti. La gestione dei clienti era fondamentale e Daniela aveva un’arte innata nell’approccio con le persone, con quella sua condotta così brillante e solare.

Io al tempo mi occupavo di tenere in ordine la galleria e preparare buoni aperitivi per i clienti altolocati di passaggio.

Un giorno Daniela mi prese da parte, nel piano inferiore della galleria d’arte, e mi disse:

Sai perché noi cerchiamo sempre nuovi clienti, anche se oggi non ne avremmo più bisogno?

Perché noi dobbiamo pensare non solo al presente, ma anche al nostro futuro. Sai a quanto ammonta la pensione di un commerciante? Si tratta della pensione minima, (oggi qualche centinaio di euro…) e quindi noi dobbiamo pensarci da soli, altrimenti non avremo futuro”.

Quella frase al momento non mi colpì particolarmente, forse perché non la compresi nemmeno. I miei genitori, familiari e conoscenti, lavoravano per la pensione statale, attendendola con bramosia e non capivo bene di cosa si parlasse. 

Inoltre ero giovane e, si sa, quando si è giovani i discorsi legati alla pensione sembrano così distanti che non ci si presta poi troppa attenzione (anche se invece si dovrebbe…).

Ma, chissà perché, dopo anni ed anni, quella è la frase (in un mare di migliaia di frasi ascoltate nella mia vita) che mi è rimasta in mente ancora oggi.

Alessandro, dal canto suo, negli attimi di relax, leggeva giornali di finanza e investimenti. Ricordo ancora come corse ai ripari quando sentì, nel 1992, che lo stato era in crisi e avrebbe potuto addirittura congelare bot e investimenti.

Dove sono adesso Daniela e Alessandro?

La foto che vedi nel post è la foto della loro casa di oggi. Ci ho messo un po’ a ritrovarla. L’altro giorno sono andato a cercarli, dopo quasi 30 anni. Ma essendo periodo estivo, probabilmente sono alla loro casa al mare, in toscana. Ricordo che già al tempo i mesi estivi li vivevano alla loro casa al mare.

La loro galleria d’arte è chiusa ed era ferma in vendita da molti anni. L’ho notata più volte ripassando da quella via a Montecatini Terme.

Valutando l’età, hanno chiuso l’attività molto prima dei 60 anni e quella casa che vedi, di certo non è mantenuta dalla pensione statale di un commerciante…

Cosa hanno fatto materialmente Daniela e Alessandro?

Daniela e Alessandro lavoravano non per l’orizzonte temporale del 30 del mese, così come i miei conoscenti, i miei genitori, i miei futuri colleghi di lavoro, ma lavoravano per un progetto superiore, la loro vita futura.

Lavoravano, vivevano bene ma molto (e ti assicuro molto…) al di sotto delle loro reali possibilità. Avevano una vita normale, belle auto, ma non di lusso.

Il che significa che gran parte delle loro entrate venivano destinate al loro fondo pensione autonomo e al loro futuro.

E Alessandro gestiva il tutto con investimenti dedicati a questo.

E il risultato oggi si vede.

Hanno smesso di lavorare quando LORO hanno deciso.

Magari li avessi seguiti già al tempo, avessi seguito i loro passi e il loro stile.
Oggi probabilmente tante cose sarebbero state diverse.

Sarei arrivato molto prima a capire ed applicare certi principi.

Sto continuando a cercarli, cercherò di fare loro una sorpresa e rivederli dopo tanti anni. Finalmente potremo parlare di uno straordinario percorso con la stessa lingua. E se ne sentiranno delle belle.

Vi aggiornerò qui sul blog nostro blog.

Massimiliano Acerra
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