La giornata tipo del pensionato

me ne fotto

Vuoi sapere la verità? Io me ne fotto altamente.

Un giorno, nella mia vita, tutto è cambiato.

Stranamente questo non è avvenuto, come tutti pensano, a seguito di un avvenimento imprevisto o inaspettato, ma è stato per mia decisione personale.

Tutto è avvenuto in un preciso momento: quando ho deciso di fottermene del pensiero comune, delle dicerie e delle regole prestampate delle persone e del sistema.

Ad un certo punto il giudizio delle persone, dei conoscenti, degli amici e dei colleghi non mi interessava più.

A dire il vero non mi interessava nemmeno prima, ma ero troppo succube dal sistema e troppo allineato alla contorsione della vita attuale, dove per dare una buona immagine di sé, si deve fare ciò che fanno tutti.
Per ricevere quella buona pacca sulla spalla di indolente approvazione, come se fosse qualcosa di cui abbiamo veramente bisogno.

E lo sai com’è andata?

Non sono più tornato indietro, questo è stato il mio punto di svolta.

Tutti mi dicevano che sarei finito in rovina, che lasciare il lavoro da dipendente era una pazzia, perché tutti devono lavorare fino alla vecchiaia. Mi dicevano che avevo idee strampalate e che probabilmente avevo perso il lume della ragione. Mi dicevano che era impossibile crearsi una pensione da soli.

Ma quando ho smesso di preoccuparmi del giudizio degli altri ho potuto finalmente concentrarmi serenamente sui miei obbiettivi.

Così sono riuscito a raggiungere realmente quello che prima era solo un concetto nella mia mente: il pensionamento anticipato, raggiunto in maniera indipendente, solo con risorse proprie.

E non fu l’unico vantaggio.

Staccarmi dal lavoro ha significato anche poter parlare in maniera veramente libera di ciò che volevo.

Ho potuto condividere le mie idee e la mia filosofia di vita al mondo.

Scrivere le parole che vedi scritte adesso, senza veti. Affermare in maniera pubblica e senza remore, senza nemmeno la paura di essere ancora preso per pazzo o per fesso, non solo da una minoranza di amici e colleghi, ma dinnanzi a centinaia e migliaia di persone.

Fregandomene delle conseguenze o del fatto di poter essere criticato dagli altri.

Poteva anche capitare che qualcuno si sentisse insultato dal fatto che parlassi senza remore di “sistema indotto”, che corrompe e manipola le menti delle persone, ma questo non mi ha più frenato dal dire quello che pensavo e che volevo condividere con tutti voi.

E cosa è avvenuto a seguito di questa drastica presa di posizione?

Niente, proprio NIENTE!

Le critiche ricevute non erano né più né meno di quelle che ricevevo prima.

La differenza magari stava nel fatto che erano più visibili, mentre prima le critiche erano ben nascoste e promulgate alle spalle, in sordina o durante la mia assenza, e ne venivo a conoscenza solamente grazie ai racconti di amici e colleghi fidati.

In più, ho compreso che le critiche fanno parte del gioco. Se non ricevi critiche, significa che non hai fatto niente, sei allineato e forse sotto alla massa. Significa ricevere tante buone pacche sulla spalla di assenso e comprensione.

Appena ti innalzi e realizzi qualcosa di creativo, le critiche arrivano inesorabili, molte delle quali sono spinte semplicemente da un’invidia ben nascosta nell’animo di chi ti ha visto crescere rimanendo seduto a guardare.

Ti dico inoltre che le antipatie nei miei confronti sono lievitate moltissimo quando alcune delle mie opere editoriali, dei miei libri, hanno fatto successo tanto da farmi finire in TV.

Cosa era cambiato in quel momento? Non certo io! Io non ero cambiato, sono sempre lo stesso di un tempo, forse addirittura più saggio e più simpatico di prima.

E cos’è successo dopo?

Non è successo niente di ciò che pensassi o che si possa pensare.

Sono sopravvissuto, anzi, vivo molto meglio di prima!

Questo cambiamento mi ha portato ad essere più coerente con me stesso e ha migliorato drasticamente non solo la mia vita, ma anche quella delle persone che mi stanno accanto; oltre che quella di tutte le persone che hanno sempre creduto in me e sostenuto la mia crescita.

Ecco perché continuo a sostenere liberamente che me ne fotto del pensiero degli altri, e dovresti farlo anche tu!

Perché da quando ho iniziato a farlo, da quando ho iniziato a non ascoltare più gli altri, a non preoccuparmi delle critiche che arrivavano sia nei commenti ai miei video, che alle mie spalle grazie ai racconti di amici e conoscenti, ho creato le mie migliori realizzazioni.

Cosa mi ha portato questo nuovo stile di vita?

Mi sono licenziato e ho chiuso con il lavoro da dipendente, che mi andava stretto da molto tempo, ed ho realizzato il sogno di raggiungere il pensionamento in maniera anticipata e indipendente, solamente con le mie risorse e con le mie strategie.

Ho registrato i miei metodi, divenuti poi dei marchi ufficiali, grazie ai quali ho aiutato tantissime persone a seguire la mia stessa strada.

Sono stato il primo a portare in Italia e in Europa in “concetto” di pensionamento indipendente raggiunto solo con risorse proprie e sono divenuto il punto di riferimento nr. 1 in Italia sul pensionamento autofinanziato, fondando insieme ad altri sostenitori il più grande movimento libero di persone che perseguono il raggiungimento del pensionamento utilizzando solo risorse proprie, il M.I.P.A.I.

Ho avuto anche un grande successo con le mie opere editoriali e multimediali, proprio quelle che erano state oggetto delle più grandi invidie. Uno dei miei libri è divenuto un successo internazionale, pubblicato in altri 12 paesi.

Dall’altra parte delle critiche, nell’altra faccia della medaglia, ho ricevuto i più grandi riconoscimenti privati e le più grandi gioie personali. Non basterebbe un libro per raccontarle.

La consapevolezza che, grazie al mio aiuto, tantissime persone hanno cambiato la loro vita e hanno preso il bivio della felicità mi ha ripagato di tutti i momenti duri passati.

Essendo un ex dipendente pubblico, i miei libri sul “secondo lavoro” dei dipendenti statali hanno avuto un tale successo da essere per 5 anni di fila tra i più venduti dell’intera collana del mio editore e mi hanno catapultato ad essere ospite in trasmissioni televisive su reti nazionali come Rai 1, La7, Rai Tre ed a collaborare con inchieste di rilievo su testate giornalistiche nazionali come “La Repubblica”, “Libero” e “Il Corriere della Sera”.

Il mio sito e le mie opere di formazione e informazione sul “secondo lavoro” dei dipendenti pubblici e statali sono divenute i cult di settore, acquisite da migliaia di dipendenti e da pubbliche amministrazioni stesse.

Sono stato un dirigente nazionale di un sindacato di settore, scavalcando in brevissimo tempo molti soggetti che aspiravano da anni a certi obiettivi.

La mia vita in pensione autofinanziata.

La mattina mi sveglio nel momento in cui i miei occhi si aprono da soli, quando il mio corpo ha raggiunto l’apice del riposo e non quando la sveglia decapita i miei sogni come una mazzata sulla testa, costringendomi a vivere una vita che non voglio in un ambiente deleterio e con persone che non ho scelto.

Oggi faccio un’attività libera, che mi offre il benessere di svolgerla a qualsiasi ora e ovunque io desideri, senza obblighi od orari imposti.

(Sono le 3.35 di notte mentre scrivo queste parole… significa che domani dormirò un po’ di più).

Chi collabora con me è felice di farlo e vige stima reciproca. Sempre. Ci siamo scelti a vicenda.

Niente gossip da bar alle macchinette del caffè per far passare più in fretta la giornata.

Oggi “Sono padrone del mio tempo”.

Lo posso dedicare alle mie attività, ai miei hobby, ai miei figli, e recarmi dalla mia famiglia quando voglio, senza che ci sia qualcuno che deva impormi delle ferie forzate solo in alcuni periodi dell’anno e per pochi giorni.

Sono divenuto un socio diretto della mia nuova casa editrice, grazie ai successi conseguiti. Ho potere decisionale.

Oggi respiro la libertà. Ogni minuto.

E tutto questo, da quel momento, proprio dal momento in cui ho deciso di fottermene di tutto!

E se non l’avessi fatto?

Se non lo avessi fatto sarei ancora lì, a raccapricciarmi di infelicità, a barcamenarmi per cercare di sbarcare il lunario in mezzo a mille difficoltà familiari e finanziarie, con i miei colleghi di lavoro pronti a criticare o cercare di tagliarmi le gambe, senza nemmeno comprendere i motivi dei miei sforzi e le mie condizioni economiche.

Sarei ancora lì, a testa bassa, ad aspettare che il tempo migliore della mia vita scivolasse da sotto i piedi per offrirmi una piccola libertà imposta negli ultimi anni del mio transito terrestre.

Probabilmente sarei ancora lì, arrabbiato con il mondo, a dare colpe ad altri delle mie insoddisfazioni e dei miei fallimenti.

Ed invece oggi sono libero e sereno.

Il prezzo che ho pagato?

Qualche critica in più e qualche pacca sulla spalla in meno, data da persone che non stimo e che mi avrebbero criticato comunque non appena possibile.

Ci aggiungerei il fatto che molti vecchi amici e colleghi, vedendo un mio profondo cambiamento, hanno smesso di frequentarmi.

Ma si tratta di persone che fuori dall’ambito lavorativo avrei comunque perso di vista.

Quindi direi che la perdita è stata esigua, paragonata a tutti i benefici guadagnati.

Tutta qui la perdita che pensavo di avere.

Me ne fotto dei pensieri del mondo.  Sì, è vero.

I pensieri sono sempre soggettivi, espressi dalle persone per quoziente culturale, e molto più spesso per manipolazione mentale del contesto sociale politico ed economico che vivono.

A questi risultati di pensiero ed orientamento di vita, spesso si arriva dopo un percorso di crescita personale.

Più andrai avanti, più ti accorgerai che non devi affatto creare un’immagine di te di ciò che gli altri vorrebbero vedere ma che in realtà non sei.

Arrivi davvero a fregartene di questo. E prima ci arrivi, prima la tua vita cambierà.

Il 90% delle persone di cui ci circondiamo, amici e colleghi, sono persone di passaggio, che lascerai comunque nel cammino, mentre in trincea, nella vita da fare e realizzare, ci resti tu. Gli altri non ti aiuteranno mai, al massimo ti elargiranno buoni consigli.

Consigli dei quali ti accorgi di poter fare tranquillamente a meno.

Il tempo a nostra disposizione stringe. Il tempo è il peggior tiranno e non ti rende mai indietro ciò che avresti potuto essere o realizzare.

Per questo è opportuno guardare alla propria economia e alle persone che ami, con le quali condividi stima reciproca e amore sotto varie forme.

Solo questo resterà davvero. Per sempre.

Me ne fotto anche di aspettare la vecchiaia.

Non so tu, ma io non ci sto.

Esistono persone che si estinguono a 83 anni, come si dice. Ma si tratta di una media statistica.

La realtà è che ci sono anche persone che terminano il loro cammino di vita anche a 40 o a 50 anni. Il tempo non è mai quello che ci aspettiamo e quando arriva la chiamata dall’aldilà, solitamente non arriva prima una raccomandata con un avviso anticipato di convocazione. (altrimenti… non la ritirerei…)

Quindi emerge una domanda chiara sul tempo che abbiamo a disposizione, che tra l’altro scorre con una velocità impressionante: vale forse la pena di spenderlo dietro a pensieri comuni e preimpostati di persone che non ci interessano, pronti a dettare quella che pensano sia la legge assoluta di vita?

Non so tu, ma io me ne fotto.

E i risultati li ho visti bene.

Una cosa è certa! Hai un’idea, un progetto che ti permetta di raggiungere quando vuoi tu (il prima possibile) la libertà e la vita che sogni?

Fallo adesso! Non esiste un sogno pazzo. Fallo e non curarti del resto. Non accadrà nulla di drammatico come puoi pensare.

Soltanto la morte non ha rimedio, per il resto vige la regola del migliorare in corsa ciò che può essere stato errato all’inizio del cammino.

Tutto si sistema. E questo significa VIVERE.

Sarà un bel cammino quello che ci aspetta.

Massimiliano Acerra
Fondatore e Allenatore MIPAI.

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