Lo stipendio che percepisci non è reale. Sembra strano a dirlo, ma esiste una percezione errata dietro alle entrate mensili di ogni persona o famiglia. E’ ora di comprendere l’esatta realtà che molti non vedono.. per raggiungere davvero la consapevolezza e la pensione indipendente.
Ho vissuto anni da dipendente e in un ambiente di dipendenti.
Ma non solo in qualità di dipendente lavoratore, ma più che mai di “dipendente” dal sistema economico sociale e capitalistico, che ci imprime sempre la medesima percezione ingannevole: pensare che lo stipendio percepito sia reale, sia quello effettivo, mentre molte persone non si accorgono che non è per niente così.
Lo stipendio che percepisci non è reale…
Ogni mese percepiamo le nostre entrate, che siano esse da lavoro dipendente o autonomo, pensando che queste siano realmente la somma con la quale possiamo vivere e alimentare le nostre esigenze e la nostra famiglia.
In realtà, queste entrate, sono solo quelle che il sistema ha inculcato nella nostra mente. Sono semplicemente.. un’effimera percezione.
Tra l’altro.. una percezione alquanto distruttiva sotto svariati punti di vista.
Le entrate mensili spariscono quasi simultaneamente al momento in cui entrano sui nostri conti correnti, o per chi è ancora aggrappato alle vecchie maniere (contanti..).. appena i bigliettoni transitano nelle nostre tasche.
Dobbiamo subito correre per pagare bollette, scadenze, bolli, tasse, affitti, mutui, spesa, medicinali e molto altro.
Alla fine, cosa resta? Ben poco, e la nostra demotivazione rincara la dose dell’atroce aspettativa del prossimo mese.
Il denaro è già quasi finito e la data delle prossime entrate è sempre più lontana.
Un’immagine di sofferenza che si ripete costantemente.
La realtà è piuttosto un’altra.
Lo stipendio che riceviamo, così come le entrate mensili che arrivano, non sono reali, sono un’illusione, anche se noi siamo convinti che siano reali.
Ed è proprio per questo che le persone sono così demotivate quando vedono il denaro scomparire appena arrivato.
In realtà.. riflettiamo. Lo stipendio reale, non è quello che percepiamo, ma la differenza tra le entrate totali e l’impalcatura di vita che ci siamo creati attorno, della quale fanno parte abitudini, spese, vizi, tipologia di alimentazione, tipologia di pensieri, rapportato ai consumi che si dividono in altre branchie, a partire dall’abbigliamento, alla casa in cui viviamo, alla percezione che vogliamo dare di noi o che siamo costretti a dare per fare bella figura.
Eccolo qui: si tratta di un semplice risultato di una sottrazione.
Proprio come fa un’azienda.
Ciò che entra è un lordo, dal quale si tolgono le spese di gestione e di esercizio e il reale valore che resta in mano è il cosiddetto “Cashflow”, come si dice in gergo finanziario.
Quali variabili possono cambiare davvero la nostra vita?
Le entrate possono cambiare e lo scopriremo nel percorso, ma soprattutto le uscite…
Cambierebbero se tu fossi nato in Ghana o forse in Malesia?
Certo che si, perché la diversa connotazione culturale cambierebbe drasticamente la seconda parte, che è proprio la parte che affossa ogni mese la nostra vita.
Forse sarebbero diversi i nostri vestiti ma anche solo il pensiero con il quale li compreremmo. Un pensiero non condizionato dal marketing spasmodico delle multinazionali, che ci istillano nel sangue il bisogno di essere alla moda.
Forse sarebbe diversa la casa in cui viviamo, la maniera in cui facciamo la spesa, e tanto tanto altro.
E di conseguenza, quella differenza, quella sottrazione, cambierebbe drasticamente il risultato.
Noi dei MIPAI nel nostro percorso di vita, utilizziamo un metodo reale che fa parte del NOSTRO stile di vita. Vogliamo una vita nostra e non una contestualità indotta da qualcun altro o peggio ancora da un sistema.
Noi ristrutturiamo la nostra vita e la creiamo a nostra immagine e somiglianza, in modo che la seconda parte, quella da sottrarre, sia ciò che l’essenza e l’essenziale sancisce.
Quello GIUSTO PER NOI, non quello giusto per il sistema in cui viviamo.
Noi sappiamo esattamente quale è il nostro stipendio REALE, e soprattutto SIAMO NOI AD ELARGIRCI IL NOSTRO STIPENDIO, non è qualcun altro.
Lo abbiamo semplicemente capito: lo stipendio sono le entrate.. meno le uscite. E più lavoriamo bene su questi fattori (aumentare le entrate e ridurre le uscite) più il nostro STIPENDIO REALE, quello che ci elargiamo, sarà più consistente.
Utilizziamo la metodologia del percorso “da Dipendente a IN-Dipendente”, dove ciò che percepiamo ogni mese è la realtà, la possiamo migliorare e la miglioriamo ogni mese e ad ogni passo.
Questa realtà VERA, non va ad intaccare la nostra moralità, il nostro umore, perché viviamo nella consapevolezza e nel controllo autonomo della nostra vita.
Se oggi vai dal giocattolaio e acquisti due Puffi, e dopo ne togli uno, tu non hai materialmente preso due puffi, ma bensì uno solo. Ne hai solo uno a disposizione.
Il reale stipendio che percepiamo, è giunta l’ora di inquadrarlo con la giusta connotazione.
Entrate totali
–
stile di vita che mi sono creato.
=
Stipendio.
E da oggi sarà un vivere migliore e un percorso più consapevole verso il percorso giusto da seguire per riorganizzare in tutto e per tutto la propria vita e per raggiungere la pensione anticipata indipendente nel tempo reale che serve a noi.
Sarà facile raggiungerlo? In sostanza si e anche molto.
Ma comprendo che il sistema viene generato per non farci pensare in maniera autonoma e logica.
Difatti ogni persona non si accorge che, (soprattutto per i dipendenti), lo stipendio appena arriva è già transitato sotto alle forche caudine del fisco e quando lo abbiamo in tasca… ci impone di pagare ulteriori tasse. Il dipendente paga le tasse due volte senza accorgersene.
Per questo ci sono così tanti “dipendenti”.
E per questo nei percorsi formativi statali, non esiste nulla che vada a farti comprendere il contrario.
Chiaro?
La tua vita la costruisci sulle entrate, sottraendo lo stile di vita che ti sei creato…
Il rimanente è vita, è tempo, è “sistema”, per raggiungere l’indipendenza.
Quando vuoi tu.
Massimiliano Acerra
Allenatore Mipai.